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Non so perché mi colpisca tanto; forse perché ho 2 figlie femmine, e per loro ho sempre immaginato una vita di viaggi senza frontiere, per imparare che la vera conoscenza sia non pensare che il mondo finisca alle porte delle nostre piccole città; o forse perché in passato ho fatto parte anche io della cosiddetta generazione erasmus, anche se indirettamente, e ho sperimentato sulla mia pelle l’ebbrezza e la paura di sentirmi straniero e allo stesso tempo libero; o forse ancora perché domani è Natale e per raggiungere la famiglia sono passato proprio da Sulmona, nel cui cimitero, da oggi, riposeranno i suoi sogni. Ma, con in braccio mia figlia, guardo le immagini dell’aereo che riporta a casa il suo corpo, e scopro delle lacrime che rigano il mio viso. E vorrei trovare rabbia Continua a leggere→