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Per gli amici della Scherma Bergamo
Guardo le foto di una sala scherma trasformata da un temporale estivo in una piscina e mi sale dentro un ‘enorme tristezza. Vedo quelle pedane che sembrano galleggiare e istintivamente penso alle mie pedane e allo sconforto che mi assalirebbe se le trovassi in quelle condizioni. Poi leggo le parole che fanno da didascalia a quelle fotografie e che parlano di un’incuria da parte delle istituzioni preposte alla manutenzione e alla cura delle strutture sportive; e la tristezza velocemente si trasforma in rabbia. Non posso fare a meno di immedesimarmi. Per noi schermidori, di qualsiasi età, la palestra è una sorta di seconda casa; accoglie la maggior parte delle nostre emozioni e spesso diventa anche un rifugio. È un ambiente familiare che racchiude rapporti fondamentali per ognuno di noi, e che spesso viene vissuto anche al di fuori dell’attività sportiva vera e propria. Mia madre, tanti anni fa, scherzando, mi disse che avevo fatto più docce in palestra che a casa, e probabilmente aveva ragione. E in questa semplice constatazione, fatta peraltro da una persona che non ha mai vissuto la scherma, se non per mio riflesso, c’è forse una delle verità più belle e a noi più care: le nostre sale scherma non sono solo edifici e luoghi predisposti ai nostri allenamenti, ma diventano parte della nostra vita e della nostra storia. E istintivamente creiamo un rapporto quasi alchemico con loro. Ci sentiamo protetti al loro interno e tentiamo di ricambiare Continua a leggere→