Padre di 2 figlie

Foto Daniele Anile

Quando siete nate, e avevate ancora gli occhi chiusi nel vostro primo sonno, vi feci una promessa: non sapevo ancora che tipo di padre sarei stato, e ammetto che i 9 mesi trascorsi ad aspettare ognuna di voi, avevano contribuito solo ad aumentare la mia confusione, ma vi promisi, che non vi avrei mai dato delle regole o dei limiti in nome del vostro essere femminucce. Dentro di me giurai che se mai aveste avuto un fratello vi avrei trattato nello stesso modo, senza mai usare la frase “lui è maschio”. Il tempo ha deciso che dopo Chiara nascesse Eleonora e non penso ormai che la famiglia si allargherà ancora, quindi questo problema si è eliminato da solo. Ma forse mantenere quella promessa sarebbe stato il problema minore per voi. Purtroppo infatti in ogni età della vostra vita incontrerete comunque qualcuno che cercherà di convincervi che non potrete fare alcune cose perché non sono “da femmine”. Succederà nei giochi in cortile, ora che siete bambine, e più in là nel mondo dello studio e del lavoro. Ci sarà qualcuno che vi farà vivere il vostro essere donna come un problema, come un limite. In questo caso, siete voi che dovete farmi una promessa: non credetegli. Assolutamente. Non credetegli. Non perdete neanche tempo a rispondergli, ma giratevi e continuate per la vostra strada. Le vostre capacità non sono scritte in quei due cromosomi X ma nella forza dei vostri sogni e nel lavoro che avrete fatto per cercare di portarli a compimento, per trasformare il sogno in un obiettivo, a prescindere dal suo risultato. La vostra intelligenza, la vostra caparbietà, il vostro cuore, non hanno nulla a che vedere con il vostro genere, ma solo con la vostra unicità di individui. E chi vi dice il contrario sta mentendo, per malafede o ignoranza.
Ma non credete neanche a chi vi dice che fra uomini e donne non ci sono differenze; la pari dignità non vuol dire essere uguali, non vuol dire essere fatti allo stesso modo, ragionare alla stessa maniera. La vostra femminilità non deve essere un limite, ma neanche qualcosa da abiurare. Deve essere un valore aggiunto in ogni cosa che fate, in ogni idea che la vostra mente partorisce. Quando affrontate qualsiasi situazione, non fatelo come la farebbe un maschio, come lo farei io, ma mettete in ogni vostra azione il vostro essere diverse, uniche, il vostro essere femmine, ragazze, donne. Arricchite il mondo con il vostro modo diverso di pensare, di agire, con la particolarità che il vostro essere donne vi dona; stupitelo. Rendetelo migliore. Ma senza mai copiare gli atteggiamenti di noi maschietti, senza mai rinunciare alla vostra diversità, alla vostra bellezza, ma completando il nostro essere uomini con il vostro essere donne. Del resto ogni figlio, maschio o femmina non conta, è frutto di questa unione.
E c’è forse al mondo qualcosa di più perfetto?

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