Alle mie figlie
Mani che indicano stupite
mentre bocche socchiuse soffiano fiati di sorpresa
Mani che additano furiose
su uno sfondo di visi trasfigurati dall’ira
Mani che aspettano serene
appoggiate su ventri tirati
in un abbraccio che racchiude tutto il senso della vita
Mani che si alzano a proteggere volti
che chiedevano solo di essere accarezzati da mani familiari
e che invece muscoli impazziti chiudono a pugno
Mani che si intrecciano con altre mani
in un dialogo silenzioso e colmo di parole immaginarie
Mani che si scagliano per aria in gesti violenti
che, ignoranti , inneggiano a mercanti di morte
Mani che offrono leggere un piccolo fiore
con dita che stringono senza opprimere, e donano perché non vogliono per sé
Mani che strappano, senza possedere, senza diritto, solo perché incapaci di tenere
Le mani….
Le mani che più degli occhi rivelano, con minuzia che solo loro hanno, la luce e il buio della creatura umana
Che le vostre mani siano sempre piene di quei gesti splendidi per cui noi le abbiamo disegnate, e incrociate dietro la schiena, in un immobilismo che è scelta, si rifiutino di sprecare la loro magia in follie che solo uomini senza anima possono inventare.