A Eleonora, Giorgia e Penny
Grazie!
E non perché avete vinto una gara. La vittoria vi assicuro conta molto meno di quello che pensate; certo, salire su quel gradino più alto è un’emozione fortissima, per voi e per noi, e probabilmente ce lo ricorderemo per sempre; ma non è per questo che vi ringrazio. L’avrei fatto anche se quel podio non ci fosse stato. E non è neanche per l’impegno che tutti i giorni avete dimostrato e che dimostrerete ancora, ne sono sicuro, e che è stato determinante in questa gara; alla fine questa è la vostra passione e metterci impegno è qualcosa che vi viene naturale. Sarebbe come ringraziarvi del fatto che respirate, e non avrebbe senso. No, il mio grazie non lo spreco per una cosa così. È un grazie più profondo, che vi vuole rendere onore per un vostro vero merito. Perché avete fatto qualcosa di non scontato, qualcosa per cui davvero vi siete meritate il nostro stupore.
Grazie perché, contro ogni pronostico, siete state una vera squadra.
Grazie perché siete state più sagge di noi adulti, e siete riuscite a mettere da parte rivalità, paure, pensieri, lacrime, insicurezze, in nome di un’unità che io per primo temevo di non vedere. Siete tre bellissime atlete, ma ognuna di voi da sola, non sarebbe bastata. Insieme invece siete riuscite a costruire qualcosa di unico e irripetibile. Ognuna di voi ha messo dentro la squadra il meglio di sé, senza mai perdere la propria individualità. Siete state una ricetta perfetta, dove ogni sapore si fonde agli altri, a formare un nuovo aroma, senza però perdere mai quella nota di gusto che ti fa percepire ogni singolo ingrediente. E il tutto mescolato con i vostri sorrisi, con la vostra allegria, che hanno creato l’amalgama perfetto. E quando una di voi aveva un momento di crisi, non è stata mai lasciata sola dalle altre, in una gara dentro la gara, a cercare chi riusciva prima a far ridere la compagna. Siete riuscite nella magia di prendere uno sport individuale, e farlo diventare davvero uno sport di squadra. Su quella pedana eravate sempre in tre, e questo, credetemi, non è così scontato, non è ovvio. E in più siete riuscite a far salire anche noi su quella stessa pedana, insieme, e anche noi sorridenti; e questo forse era quasi impossibile. Ma voi ci siete riuscite. Tutte e tre, insieme, ognuna con il suo ruolo, con le sue caratteristiche. E quando, insieme, siete salite su quel podio, ho capito una cosa: che dopo tanti anni passati a sentire allievi ringraziarmi dopo la lezione, adesso toccava a me. Grazie!