Tiro di scherma, AMREF…. e vanità

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Fonte Facebook

Un film di qualche anno fa, con protagonista un immenso Al Pacino nel ruolo del diavolo, ruotava tutto intorno al concetto di vanità, come suprema fonte di tentazione per l’umanità. Oggi, nel nostro piccolo ambiente, un uomo è riuscito a ribaltare questo concetto e a far divenire la vanità un motore per la solidarietà. Con la pagina Facebook “tiro di scherma perché..” sta ottenendo 2 risultati inaspettati: primo, fra qualche tempo alla gare di scherma ci troveremo tutti con le stesse magliette, impegnati a leggere ognuno sulle spalle degli altri la frase scritta in piccolo (e a me toccherà cambiare gli occhiali) ,e secondo, ed è la cosa più importante, immagino che alla sede di AMREF, molti si staranno chiedendo perché tanti schermidori si siano scoperti tutto a un tratto così generosi. Ma andiamo con ordine; cerchiamo di capire meglio come funziona il tutto. Il procedimento è semplice ma efficace: il primo passo è scrivere una frase “ad effetto” sulla pagina, sui motivi che ci spingono o ci hanno spinto a tirare di scherma. A questo punto se il commento raggiunge i 20 like, si ha diritto a comprarsi una maglietta con il logo dell’iniziativa è la nostra fase a fare bella mostra di se sulla parte posteriore, non prima però di aver fatto una donazione di almeno 10 euro ad amref. La cifra donata non andrà a coprire i costi della maglietta che andrà pagata a parte (e mi sembra giusto). Ovviamente per raggiungere i 20 like è quasi indispensabile consigliare la pagina ai propri amici, contribuendo così all’espansione dell’iniziativa. È un’idea semplice ma geniale e sopratutto è un modo estremamente nobile di sfruttare le potenzialità virali dei social media; del resto se non cerchiamo di essere nobili noi schermidori! E poi parliamoci chiaro, con l’espansione di Facebook e simili, siamo tutti lì a darci arie da grandi scrittori (io per primo), e a tempestare il web con le nostre perle di saggezza, neanche fossimo i futuri Oscar Wilde, quindi mi sembra anche giusto pagare qualcosa per farlo. Del resto la vanità resta un peccato (è una forma di superbia), e anche se sfruttato a fin di bene, è giusto doverlo espiare. E “tiro di scherma perché…” ci permette di commetterlo ed espiarlo in una volta sola; un gran risparmio di energie e di tempo. E se questa piccola somma servirà a farci fermare un attimo e a farci riflettere sul fatto che in fondo, la nostra vera fortuna è figlia dell’essere nati nella parte giusta del mondo, allora ben venga sfruttare la vanità e tutti gli altri peccati capitali (Se Andrea dovesse espandere il progetto con i restanti, mi prenoto fin da subito per la lussuria). E mi raccomando, ci vediamo tutti in gara con la maglietta “tiro di scherma perché…”. Io ovviamente indosserò la mia.

Ringrazio Andrea Vernaleone per la sua opera a sostegno dei progetti di AMREF e per aver accettato con entusiasmo questa piccola collaborazione.

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